sabato 26 marzo 2011

"Io sono Charlotte Simmons" di Tom Wolfe

Sapete chi ha inventato l'inflazionato termine "Radical Chic"?
Mais oui, proprio lui, Tom Wolfe.

Non sarebbe neanche il caso, ma visto che quando si fa una cosa bisogna farla bene, descriviamo l'autore per chi non l'ha sentito nominare mai (però non siete scusati).

Tom Wolfe, scrittore (saggista e narratore) e giornalista americano; considerato il padre del New Journalism, l'innovativo stile giornalistico sviluppatosi in America ad inizio anni '60 e.. autore de "Il falò delle Vanità" e questo libro, SICURAMENTE, l'avrete già sentito nominare.

Ho acquistato "Io sono Charlotte Simmons" (2005) - lo ammetto - perché colpita dalla copertina di Oscar Mondadori. Una giovane ragazza dagli occhi azzurri ed i capelli raccolti, su sfondo completamente bianco. Nella foto ha il rossetto sulle labbra, ma sembra quasi che non faccia realmente parte di lei. Un dettaglio che stona tra la semplicità dei suoi lineamenti e dà già l'idea del conflitto interiore ben descritto durante la narrazione.

La storia parla di Charlotte, una promettente studentessa del North Carolina, che viene catapultata dal suo paesino protetto dalle montagne, nella prestigiosa Dupont University.

L'impatto con il mondo competitivo e perfido della realtà da cui era sempre stata protetta, è inaspettato e Charlotte dovrà affrontare sfide che la priveranno della sua innocenza: dalla semplice ed ingenua ragazza di montagna, sarà presto corteggiata da alcuni dei principali esponenti dell'élite universitaria.

Scoprirà di dover fare presto i conti con i valori con cui è cresciuta che continueranno a provocare in lei dei conflitti, fino a farle realizzare che non è tutto oro quel che luccica.

Saprà cavarsela nella fossa dei leoni?

DA LEGGERE!


Tom Wolfe
IO SONO CHARLOTTE SIMMONS
Mondadori Contemporanea

"Quando il cielo si divide" di Nicholas Evans


Molti critici snobbano autori popular come King, Sparks, Evans, Follett o Danielle Steel asserendo che abbiano un linguaggio troppo semplice e che la loro narrazione sia di facile presa sul lettore.

Secondo la mia (modesta) opinione, la grandezza di uno scrittore si misura anche in questo: saper raccontare ed emozionare con poche, semplici parole.

Anche perché la vera grandezza sta nel saper colpire il maggior numero di persone, dai più eclettici a quelli che hanno pochissima conoscenza del vasto mondo dell'editoria, indipendentemente dalla propria conoscenza o dallo sfoggio di paroloni e di concetti astrusi.

Ed eccomi qua a parlare di Nicholas Evans, scrittore inglese che molti anni or sono mi ha affascinata con "L'uomo che sussurrava ai cavalli" (1995); dieci anni dopo questo clamoroso successo che ha venduto circa quindici milioni di copie, ha pubblicato "Quando il cielo si divide".

La storia si snoda tra i componenti di una famiglia americana, fino a soffermarsi sulle vicende personali di ciascun componente che - in qualche modo - sono legate da un filo unico sotterraneo che a distanza di miglia e miglia collega tutti gli avvenimenti.

Si parte dal fatto saliente della storia (il ritrovamento del corpo di Abigail, la primogenita della famiglia Cooper, tra i ghiacci) fino a ricostruire tutta la vicenda al suo inizio. E non c'è dubbio che come struttura narrativa siamo di fronte ad un lavoro egregio da parte di Evans.

Chi ha ucciso Abbie? Cosa l'ha portata in una valle del Montana in pieno inverno?

Non vi preoccupate, nessun thriller psicologico, ma il tratteggio delle sensazioni, i pensieri ed i sentimenti di ciascun personaggio; e vi assicuro: in più di qualche circostanza, durante la lettura, vi troverete a immedesimarvi nelle emozioni, ora di Abbie, oppure del fratello Josh, o dei genitori Benjamin e Sarah.

Un'ultima cosa, prima di lasciarvi alla lettura: tante volte, di fronte a dei cruenti fatti di cronaca, ci siamo ritrovati a chiederci - come si è arrivati a questo?
Beh, tramite la narrazione di Evans, avrete modo di provare in prima persona come degli ideali che si inseguono, possano portare a delle scelte difficili che cambiano drammaticamente il corso della nostra vita.

Buon viaggio.
Nicholas Evans
QUANDO IL CIELO SI DIVIDE (THE DIVIDE)
Rizzoli Editore

domenica 20 marzo 2011

"Io non ho paura" di Niccolò Ammaniti

Lo ammetto: da sempre soffro di un leggero pregiudizio nei confronti degli scrittori italiani. Ma sto guarendo, grazie anche al prezioso contributo di Niccolò Ammaniti, scrittore romano classe '66.

Ha raggiunto la fama internazionale nel 2001 proprio con il libro di cui vi parlo oggi, Io non ho paura, il quale è stato trasposto in forma cinematografica dal regista Gabriele Salvatores, ma è conosciuto ampiamente anche per altri romanzi come Ti prendo e ti porto via del 1999 e Come dio comanda del 2006.
La storia parla di Michele, un ragazzino di campagna, che per caso scopre in fondo ad una fossa un bambino imprigionato con una catena.
Michele prende subito a cuore la penosa situazione del bambino nel buco e scoprirà poi che il triste destino di questo piccolo rapito è intrecciato strettamente a quello della sua famiglia e di tutti i suoi conoscenti.
Il libro è narrato in prima persona direttamente dal protagonista e facilmente ci si addentra nel quotidiano e nelle emozioni di Michele nonché nei suoi sentimenti verso i propri familiari e conoscenti; con poche e semplici pennellate Ammaniti tratteggia una storia avvincente e spettacolare.

Niccolò Ammaniti
IO NON HO PAURA
Edizioni Einaudi

giovedì 17 marzo 2011

"Morte malinconica del bambino ostrica" di Tim Burton


Alzi la mano chi non conosce Tim Burton, il poliedrico regista, produttore, sceneggiatore ed attore americano: è il creatore di capolavori quali Edward Mani di forbice, Nightmare Before Christmas, ma anche regista di Batman Forever, Mars Attacks! ed Alice in Wonderland.

Bene, il poliedrico Tim è anche autore di un libro di ballate e poesie, Morte malinconica del bambino ostrica, un libricino semplice e divertente, con quella punta di inquietudine che pervade tutte le sue opere.


Le rime parlano di personaggi strani, quasi tutti "bambini", fragili e deboli visti da fuori, ma irriducibili nel loro carattere e nella loro voglia di riuscire nelle loro imprese.


Tutte le ballate sono state adattate alla lingua italiana dal connazionale Nico Orengo, che ha saputo salvaguardare con maestria la magia e l'eccentricità di Burton.

Per chi adora assaporare le rime in lingua originale poi, la casa editrice Einaudi - che ha pubblicato il volumetto - si è premurata di inserire nelle ultime pagine i versi in lingua originale.

Ottimo per i bimbi, ma anche per noi adulti, che dai bambini e da chi ha ancora lo spirito bambino, abbiamo molto da imparare.

Buona lettura, lettori.


TIM BURTON
Morte malinconica del bambino ostrica
Edizioni Einaudi Stile Libero
€ 9,50